A Winter’s Tale è un brano contenuto nell’ultimo album registrato in studio dai Queen, ‘Made in Heaven’. Pubblicato nel novembre del 1995, è il risultato di un lavoro lungo quattro anni, iniziato prima della morte di Freddie Mercury, avvenuta il 24 novembre 1991. Qualche tempo prima, il leader della band inglese, ammalato di AIDS e in precarie condizioni di salute, aveva inciso alcune tracce vocali che sarebbero poi state sviluppate dagli altri membri. Ad esse si aggiungono altri brani scritti negli anni passati e riarrangiati, e ad altre tracce che lo stesso Mercury aveva registrato.
Il titolo dell’album deriva da una canzone di Mercury del 1985. Inevitabile il riferimento al destino già scritto che caratterizza la realizzazione dell’album, a cui si aggiunge il significato letterale di album “realizzato in Paradiso”, ossia in compagnia dell’ormai defunto cantautore. Il disco contiene brani di stile diverso che hanno un denominatore comune: offrire a tutti i fan dei Queen sensazioni, ricordi ed emozioni che riconducono alla loro intensa attività musicale. È un disco che, pur non essendo una raccolta, sembra racchiudere tutta la storia dei Queen.

I Queen nel 1976
L’inverno dei Queen
Il racconto d’inverno di Freddy Mercury (A Winter’s Tale) è il brano del passaggio. Il testo descrive un paesaggio, probabilmente quello di Montreux, la località svizzera sul lago di Ginevra dove Mercury trascorse gli ultimi anni.
L’inverno è caduto, i cieli rossi sono luminosi, i gabbiani volano in alto, i cigni galleggiano, i camini fumano.
Sto sognando. Sto sognando?
Le notti sono brevi, c’è una luna di seta nel cielo, i bambini sognano ad occhi aperti, gli adulti sono lì accanto. Che splendida sensazione!
Sto sognando. Sto sognando?
(sognando) Così quieto e pacifico
(sognando) Tranquillo e beato
(sognando) C’è una specie di magia nell’aria
(sognando) Che vista davvero magnifica
(sognando) Una scena mozzafiato
(Con i sogni del mondo nel palmo della tua mano)
La red special di Brian May è inaspettatamente dolce e sottolinea l’atmosfera accompagnando il ritmo delle percussioni di Roger Taylor e il basso di John Deacon. Il rock della band inglese sembra molto lontano nel tempo, rinchiuso in queste ultime parole di transizione. Dopo il racconto d’inverno, non sarà solo Mercury a passare oltre, ma il senso stesso dei Queen.
(sognando) Una tranquilla chiacchierata accanto al fuoco
(sognando) Un po’ di questo, un po’ di quello
(sognando) Il suono di un’allegra risata che rimbalza poco lontano
(sognando) Una pioggia delicata mi cade sul volto
(sognando) Che posto straordinario!(E il sogno del bambino è la speranza della speranza dell’uomo)
È tutto così bello come un paesaggio dipinto nel cielo. Le montagne si proiettano più in alto, le ragazzine gridano e piangono. Il mio mondo gira e gira e gira. È incredibile! Mi fa girare.
Sto sognando. Sto sognando. È la beatitudine!
La beatitudine del paesaggio, della visione della natura, della vita, del vissuto… È l’ultimo brano che Mercury è riuscito a comporre per intero, probabilmente solo due settimane prima della morte. In esso la sonorità che avevano accompagnato i Queen nella loro carriera sembrano scomparire, lasciando spazio ad una dolcezza melodica che ha tutto il sapore del commiato.

Statua raffigurante Freddie Mercury a Montreux, in Svizzera
Fab!
La visione che traspare dal racconto ha tutti gli aspetti di un paesaggio paradisiaco, dove la natura diventa uno spazio di contemplazione e la memoria scompare. Non a caso, dopo A Winter’s Tale, l’album si chiude così come era cominciato: il brano It’s a Beautiful Day, che aveva aperto l’album in maniera soft, ritorna con un arrangiamento che negli ultimi due minuti ripropone per l’ultima volta il sound dei Queen, prima di cedere il passo a 22 minuti e 32 secondi di sensazioni. Si tratta della “traccia fantasma”, non indicata sull’album. Sembra una musica di ambiente che più volte si interrompe e riparte, cambia tempo e tono. Sono gli ultimi momenti, quelli del distacco, che vorremmo non passassero mai. Come alla fine di un concerto, quando tornando a casa senti i rumori della natura e ti restano nella mente le melodie e le voci che hai ascoltato. Qualche sussurro di Freddie Mercury (registrato probabilmente nei suoi ultimi giorni di vita) accompagna il passaggio:
Are you running (stai correndo)
Il tempo corre e non ritorna. La fine arriva. Una risata di Freddie anticipa l’allontanamento. Il racconto d’inverno giunge a compimento. Poi il silenzio, rotto dall’ultima esclamazione:
Fab! (favoloso!)
Cos’è così favoloso? Il mondo? La vita? Il cielo? La natura? L’aldilà?

Freddie Mercury ospite con i Queen a Sanremo nel 1984