Quarantena e relax? Nemmeno per idea…
Altro che restare a casa e rilassarsi! Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria, siamo tutti un po’ più stressati e stanchi. Ci stiamo rendendo conto di quale enorme differenza passi tra lo stare a casa per volontà propria e lo stare a casa per obbligo.
La noia, la paura, l’insicurezza, l’inquietudine… Tutto ci porta ad azioni impulsive che poi si ripercuotono anche sulla nostra identità digitale, e la cosa non è di poco conto. Se in casa do di matto e sparo cavolate, queste restano racchiuse in quattro mura, ma online fanno potenzialmente il giro del mondo e spesso diventa difficile rimediare.
Condividere, ma con moderazione
L’utilizzo del web e dei social in questo periodo dovremmo intenderlo come una cimice installata nel nostro snartphone, pronta a captare ogni nostra parola, idea, pensiero e movimento. Questo vale per ciò che postiamo direttamente ma anche per quello che leggiamo e, presi da un istinto di protezione universale o, peggio ancora, da un marcato desiderio di protagonismo, condividiamo subito senza nemmeno chiederci se sia vero, falso, verificato, utile…
Nei nostri momenti di angoscia, è l’utilità o meno del nostro pensiero a doverci smuovere. Conosco qualcosa e sono convinto possa essere utile a qualcuno? Condivido. Non sono sicuro che sia vero e non sono convinto che ciò che so possa aiutare qualcuno? Allora meglio dedicare il tempo ad altro, ad imparare qualcosa, a cucinare, a leggere, a verificare, se posso, ciò xhe credo di sapere e ad imparare ogni giorno qualcosa di nuovo.
Questa quarantena è il tempo in cui, piuttosto che muoverci digitalmente in branco e finire sotto i colpi del primo cacciatore, dovremmo dedicare il tempo a stimolare ciò che più di ogni altra cosa ci rende diversi dagli altri animali: l’analisi e il discernimento.